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INTRODUZIONE
Il PLC (Programmable Logic Controller = controllore logico programmabile) è il più diffuso dispositivo usato nell'automazione industriale. Si tratta di un’apparecchiatura a base informatica (corredata cioè di microprocessore) progettata e costruita per poter operare in condizioni elettriche anche ostili (24/24 h in condizioni critiche di temperatura, umidità e sbalzi d i tensione).
Il controllore è in grado di elaborare le istruzioni di un programma precedentemente allocato nella memoria interna e, a seconda degli input fornitigli dai sensori, genera dei segnali di output per comandare degli attuatori in uscita. Per questo può essere considerato un punto di intermediazione tra elettromeccanica ed elettronica.
I PLC di ultima generazioni sono sempre più simili a dei veri supervisori per il controllo e realizzazione di processi produttivi con tutti i vantaggi collegati al loro impiego; possono, inoltre, interfacciarsi tra loro e con i PC.
LOGICA CABLATA VS LOGICA PROGRAMMABILE
La logica cablata presenta queste caratteristiche:
- difficilmente modificabile
- costosa da realizzare
- deteriorabile nelle parti meccaniche e nelle bobine
- predisposta a falsi contatti sulle saldature
- difficilmente adatta alla diagnostica
- non adatta per essere interfacciata con computer o stampanti
per contro la logica programmabile presenta le seguenti peculiarità:
- programmabile e quindi modificabile facilmente senza intervenire sull'hardware
- facile da ampliare e da interfacciare con altri moduli e altri dispositivi; possibilità di collegarla alla rete locale o a internet
- manutenzione facile e poco impegnativa
- robustezza e affidabilità in ambienti industriali
- dimensioni ridotte
- adatta al controllo di sistemi complessi
- riadattabile e riutilizzabile in caso di cambio di impianto
- costo competitivo
- possibilità di autodiagnosi dei guasti
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